i legnami |
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Classificazione delle essenze |
argomenti correlati:
il legno -
caratteristiche fisiche e
meccaniche del legno
Varie sono le classificazioni delle
essenze lignee; una prima è tra quelle indigene (originarie dell'Europa)
ed esotiche, alcune delle quali posseggono notevoli qualità di durezza
compattezza, colore e di venature.
Si distinguono altresì tra
tenere, semi dure, dure e resinose.
Un ulteriore distinzione è fra
legnami utilizzati prevalentemente in ebanisteria e carpenteria ed
edilizia.
In Italia, per la sua peculiare
posizione geografica, crescono tutte le qualità arboree europee, nonché
alcune di quelle africane.
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Abete (Abies) |
Legno tenero, di colore chiaro, utilizzato nel Settecento dagli ebanisti
per lavori di intarsio.
L'abete rosso (Abiex excelsa) è impiegato per
costruire l'ossatura dei mobili.
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Acacia |
Detta anche Robinia, è originaria
dell'America del Nord, predilige i terreni asciutti.
Legno poroso, molto duro e compatto, ma elastico, di colore
giallo-verdastro con vene brune, usato in mobili che richiedono lavori di
tornitura.
Inattaccabile dai tarli, resistente all'aria e all'acqua è facilmente
fendibile e di difficile lavorazione.
Conserva a lungo la colorazione ricevuta e viene lucidato con facilità.
Utilizzato per manufatti lignei vari,
per il suo bell'aspetto viene impiegato per realizzare oggetti torniti,
attrezzi da falegname, etc.
L'acacia australiana ha tonalità rosso violacee e si utilizza per gli
intarsi. |
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Acero
(Acer)
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Di origine europea, cresce ovunque,
fino a 1500m. sulle Alpi.
Legno molto duro o compatto, con la grana fine, adatto a lavori di
intarsio; il colore è bianco tendente al giallo o al rosa, talora invece
bruno rossastro di straordinaria lucentezza dopo la lucidatura.
S'imbarca facilmente, poco flessibile
ed elastico, viene attaccato con facilità di tarli.
L'acero è
largamente usato per la fabbricazione di mobili, sia sotto forma di
parti massicce che di piallacci.
Trova impiego anche che per realizzare piccoli oggetti vari, quali
cofanetti, soprammobili, nonché per la costruzione di strumenti musicali.
La specie americana nota, come acero occhiolinato presenta
singolari macchioline luminose.
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Agrifoglio (Ilex aquifolium) |
Cresce ovunque, ma raggiunge il suo
maggior sviluppo nelle temperate e calde.
Legno durissimo, compatto ed
elastico, di colore quasi bianco, con grana finissima, quasi
invisibile ad occhio nudo.
Facilmente tingibile, specie di nero
ad imitazione dell'ebano.
Da fresco, ritira parecchio e se non
protetto dalla luce, perde il suo biancore.
Impiegato per pregevoli lavori di
ebanisteria, di intarsio, tornitura, strumenti per disegno, regoli
calcolatori, è stato molto usato dagli ebanisti francesi e inglesi. |
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Agrumi |
Voce con cui vengono designati i legni di arancio, cedro e limone
impiegati in ebanisteria per la realizzazione di intarsi. |
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Ailanto (Ailanthus) |
Legno molto duro, elastico e compatto, di colore rossastro, con
venature; inattaccabile ai tarli, resiste alle escursioni termiche e
all'umidità; si torce e si screpola facilmente se non è secco.
Originario
dell'Estremo Oriente, cresce ovunque.
Utilizzato per realizzare
ossature di mobili, fu impiegato in particolare dagli ebanisti francesi
nel XVIII secolo.
Veniva usato anche per fare
traversine ferroviarie e tranviarie. |
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Albicocco
(Prunus armeniaca) |
Legno duro e compatto,di colore giallo opaco,impiegato in ebanisteria,per
la lavorazione di intagli e tarsie. |
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Aloè |
Chiamato anche agàlloco, dal nome dell'albero delle Indie Orientali da cui
si ricava, è un legno dolce, di colore variabile, che venne impiegato in
modo particolare dagli ebanisti francesi nei lavori di intarsio e di
intaglio. |
Amaranto (Amaranthus). |
Legno molto duro, originario dell'America Meridionale e delle Indie
Occidentali.
Chiamato anche legno porpora per il caratteristico colore rossastro che
mostra subito dopo il taglio, mentre con la stagionatura assume una
tonalità cremisi.
Apprezzato soprattutto dai maestri di legname francesi per
impiallacciature e intarsi. |
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Amboina
(Pterocarpus indicus) |
Legno molto duro,compatto e
resistente, originario dell'arcipelago delle Molucche.
Di grande pregio estetico non solo
per il colore, giallo- dorato, bruno, bianco rosato, rossastro, ma anche
per la tipica conformazione a screziature e a venature strette e ondulate.
Per tali caratteristiche fu
particolarmente apprezzato dagli ebanisti francesi. |
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Anice stellato
(Illicium verum) |
Piccolo albero, della famiglia delle
Illiciacee diffuso soprattutto nell'Asia sud orientale, da cui si ricava
un legno duro e di colore grigiastro, utilizzato in ebanisteria. |
Arancio
(Citrus sinensis) |
Legno duro, di colore bianco e giallo, usato in particolare nel mobilio
francese del XVIII e XIX secolo per decorazioni a intarsio. |
Avorno
(Laburnum) |
Altro nome del laburno, o maggiociondolo, è il legno ricavato da una
pianta che cresce nei boschi dell'Europa centrale e meridionale. In
Inghilterra fu coltivata fin dal XVI secolo e impiegata in lavori di
ebanisteria soprattutto nel XVII secolo. |
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Bagolaro |
Nome comune, di alcune specie di
alberi di media altezza, da tempo naturalizzate in Europa; (Celtis
Australis, originario del bacino del Mediterraneo, è diffusa dalla Spagna
meridionale fino al Caucaso e all'Asia occidentale - Celtis Occidentalis
originario dell'America nord-orientale).
Di colore bianco grigio o verdognolo.
Tenace, duro ed elastico, non si
screpola ed è molto resistente ai tarli.
Impiegato per la realizzazione di
bastoni, stecche da bigliardo, utensili da falegname, intarsi e strumenti
a corda.
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Bambù
(Bambuseae) |
Legno derivato da vari tipi di piante della famiglia delle Poaceae
importato dall'Oriente all'inizio dell'Ottocento e largamente utilizzato
specie in Inghilterra per mobili di struttura leggera (per verande e
giardini). I mobili Chippendale in stile cinese non sono di bambù, ma di
faggio dipinto e lavorato a intaglio a imitazione del bambù. |
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Betulla
(Betula) |
Legno duro e resistente, di colore biancastro, ricavato da un albero
largamente diffuso in Europa, particolarmente quela del nord, (Svezia,
Norvegia e Finlandia).
E' il più duro fra le essenze dolci,
con fibra fine e serrrata; si fende facilmente e non resiste all'aperto.
Per le sue caratteristiche di solidità ed
elasticità trovò largo impiego nella fabbricazione di sedie e gambe di
mobili, soprattutto nel corso del Settecento.
Attualmente viene utilizzato per la
fabbricazione di piallacci e compensati. |
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Bogwood |
Vocabolo inglese (letteralmente legno di palude) che indica un legno,
solitamente di quercia, annerito tramite prolungate immersioni in torbiere
o in aree paludose e per mezzo di un particolare procedimento di
essiccazione. Il legno assumeva così un aspetto simile al costoso ebano e
veniva impiegato, specie nel periodo elisabettiano,per intarsi e
placcature. |
Bois de rose (Dalbergia, principalmente la D.
decipularis, la D. frutescens e la D. maritima) |
Legno pregiato di struttura compatta, ricavato da diverse piante
tropicali, specie del Brasile. Presenta al taglio una colorazione
giallo-pallida che si intensifica con la stagionatura, assumendo un
aspetto rosso-rosato. Per i raffinati effetti cromatici che crea con il
legno di base, venne ampiamente utilizzato per lavori di intarsio o per
impiallacciature dagli ebanisti francesi e inglesi nel corso dei secoli
XV1II e XIX |
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Bois de
tulipe (Jacaranda copaia) |
L'espressione designa in modo generico diverse qualità di legni
particolarmente apprezzati dagli ebanisti per la loro struttura a venature
screziate. Più specificamente indica due tipi di legni dolci: il primo, di
colore bianco-giallognolo, si ricava da piante coltivate in Nord America,
il secondo, rosato, è originario del Brasile. Viene spesso confuso con il
bois de rose. |
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Bois de violette (Dalbergia cearensis) |
Legno pregiato ricavato da vari tipi di acacia. Caratterizzato da una
struttura compatta e da un colore rossastro o violaceo, trovò largo
impiego nelle decorazioni a intarsio |
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Bois d'oranger |
Legno duro, di colore bianco e giallo, impiegato di frequente dai
mobilieri francesi per gli intarsi. |
Bois durci |
Composto ideato nel 1855 dal francese F. C. Lepage per imitare il colore
dell'ebano. A base di segatura, acqua e sangue, veniva applicato a freddo
sui mobili per ottenere particolari effetti cromatici (medaglione
in bois durci) |
Bois fruitier |
Denominazione del legno ricavato da vari alberi da frutto. Presenta di
norma una colorazione chiara, variabile leggermente a seconda della
qualità, ed è prevalentemente destinato alle decorazioni a intarsio |
Bosso
(Buxus sempervirens) |
Legno di struttura molto compatta e di colore giallognolo, ricavato da un
arbusto sempreverde della famiglia delle Buxacee, originario dall'Oriente, che cresce spontaneamente
o coltivato nella zona mediterranea.
Denso e omogeneo è il più duro e
compatto delle essenze indigene, riceve uno splendito pulimento.
Soggetto a screpolarsi, con l'essicazione.
Grazie alle sue caratteristiche,
trovò largo impiego non solo in ebanisteria per la realizzazione di marquetries e di decorazioni intagliate o intarsiate, ma anche nella
fabbricazione di piccoli recipienti, di strumenti musicali, di scacchiere
e di oggetti di uso domestico. |
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Brasile |
Nome dato a diverse qualità di legno ricavate da alberi tipici delle
regioni dell'America Centrale e Meridionale.
Di struttura compatta ha un caratteristico colore rossastro. Fu molto
apprezzato in ebanisteria per lavori sia di impiallacciatura sia di
intarsio. |
Caliatur (Pterocarpus
santalinus) |
Detto anche legno sandalo, duro, di colore rosso, originario delle Indie
Orientali, molto usato in ebanisteria. |
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Gamagon
(Diospyros quaesita) |
Legno duro, detto anche coromandel, di colore molto scuro con venature
brune, originario delle Filippine; usato in lavori di ebanisteria. |
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Campeggio
(Haematoxylum campechianum) |
Legno duro, compatto,
di colore bruno rossastro, simile al mogano.
Viene ricavato da un piccolo
albero della famiglia delle Papilionacee originario dell'America Centrale,
diffuso sopratutto nello stato di Campeche in Messico, da cui deriva il
nome. |
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Cannella (Cinnamomum zeylanicum) |
Legno duro, di colore bianco,
ricavato da un albero della famiglia delle Lauracee originario di Ceylon e
dell'India meridionale.
Usato
generalmente in ebansteria. |
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Carpino o
carpine |
E'il nome comune di tre specie di alberi appartenenti ai due generi
Carpinus e Ostrya; quello diffuso in Europa occidentale prende il nome
scentifico di "Carpinus betulus".
Legno duro, compatto, di colore bianco, con riflessi madreperlacei.
Usato soprattutto dagli ebanisti
francesi per le decorazioni a intarsio.
Trova impiego anche per la
realizzione di stecche da bigliardo, pianoforti e utensili da falegname. |
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Carrubo
(Ceratonia siliqua) |
Legno duro, dalla tonalità rossastra, caratterizzato da una struttura
massiccia, percorsa da venature.
L’albero da cui viene estratto è tipico della, regione mediterranea
orientale, soprattutto insulare. Utilizzato in ebanisteria. |
Castagno |
Cresce ovunque, ma è diffuso
soprattutto in area mediterranea, particolarmente nelle zone collinose,
fino a 900 metri.
Legno chiaro di tonalità dal bianco al giallo bruno duro, di struttura
molto compatta e di buona lavorazione; resiste molto nell'acqua.
Tali caratteristiche lo rendono particolarmente apprezzato dagli ebanisti,
che lo impiegano spesso per fabbricare l'intelaiatura di sostegno di
alcuni mobili; utilizzato anche per realizzare pavimenti, persiane ed
elementi strutturali in edilizia.
Col tempo tende a scurire notevolmente e benché sia soggetto all'attacco
dei tarli conserva una discreta resistenza |
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Cedro |
Legno abbastanza tenero,resistente e fragrante, molto apprezzato in
ebanisteria. Delle diverse specie esistenti la più nota è quella del
Libano, gialla con venature rossastre, utilizzata già dagli antichi Egizi
per intagli pregiati o per strumenti di particolare valore simbolico.
Il cosiddetto cedro della Mauritania, rossastre, fu invece impiegato in
Europa per la fabbricazione di piccoli oggetti, di parti di strumenti
musicali a tastiera o anche per intagli. |
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Ciliegio |
Originario dall'Oriente, cresce ormai
ovunque.
Legno molto pregiato, di origine orientale.
Di durezza media, struttura compatta e di colore rossiccio, riceve un buon
pulimento.
E' fragile, s'imbarca facilmente,
ritira parecchio ed è soggetto all'attacco dei tarli.
Fin dal Rinascimento fu ricercato dagli ebanisti europei come materiale
per le decorazioni a intarsio ma venne anche utilizzato per la
fabbricazione di mobili di uso comune.
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Cipresso |
Legno ricavato dall'omonimo albero, diffuso nelle regioni mediterranee.
Le specie più adatte per la lavorazione del legno sono quella francese che
fornisce una qualità dal colore rosato pallido con venature brune, e
quella asiatica, di analoga conformazione ma caratterizzata da striature
verdi.
Prevalentemente destinato alla fabbricazione dei mobili rustici. |
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Cirmolo |
Espressione dialettale lombarda,
comunemente usata in ebanisteria, che designa il cembro, varietà di pino
dalla fibra tenera, con tipici nodi e dal colore rossastro che si
incupisce col tempo.
Essendo facilmente lavorabile, viene
spesso impiegato per intagliare oggetti di uso domestico. |
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Citiso |
Legno molto duro: di colore
verdastro, ricavato da un arbusto diffuso nell'Europa centrale e
meridionale.
Viene usato soprattutto in Francia
per lavori di ebanisteria. |
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Courbaril |
Legno duro e resistente, di colore
rosso chiaro con venature, proveniente da piante dell'America e dell'Asia. |
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Ebano |
Legno duro, compatto e molto
resistente ricavato da piante diffuse nelle zone tropicali dell'Africa e
dell'Asia. Di norma è di colore nero cupo, con riflessi lucenti, ma esiste
anche in varietà brune e rossastre.
I primi a impiegarlo per la
fabbricazione di mobili, soprattutto scrigni e cofanetti intarsiati,
furono gli olandesi, ma il suo uso si allargò, nel corso del XVII
secolo, in tutta Europa.
L'ebano è una delle essenze di
maggior pregio e di più alto costo e fu quindi largamente imitata con
varie tecniche.
Viene usato soprattutto per la
fabbricazione e il rivestimento di mobili pregiati, per realizzare flauti
tasti di pianoforte ecc. |
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Faggio |
Piante diffuse nell'Europa centrale,
crescono ovunque, ma prediligono i terreni asciutti e rocciosi sui 1000
metri.
Legno semiduro, di colore
bianco-giallastro o rossiccio, con raggi midollari bruno lucenti.
Si taglia bene, ma presenta una
superficie dall'aspetto monotono.
L'elasticità della sua struttura
consente una lavorazione agevole e si presta molto ad essere curvato a
vapore in forme stabili. (vedi mobili
Thonet).
Tende a screpolarsi ed facilmente
attaccabile dai tarli.
In ebanisteria viene spesso impiegato
per la lavorazione al tornio, per la fabbricazione di mobili bombati o di
arredi caratterizzati da un ricco apparato decorativo a intaglio. |
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Frassino |
Ricavato da piante originarie
dell'America ma presenti anche in Europa; predilige i terreni freschi e
ricchi sui 1000 metri.
Legno dal colore
biancastro-madreperlaceo, con striature bruno giallognole.
Duro, tenace, leggero ed elastico,
con struttura fine.
Marcisce facilmente se esposto
alternativamente al secco e al'umido; facilmente soggetto all'attacco dei
tarli.
Per questo il suo uso e di norma
limitato alla fabbricazione di mobilio di uso comune.
Piallacci molto belli vengono
ricavati dal frassino d'Ungheria. |
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Gelso |
Tipo di legno ricavato da alberi di
diversa specie coltivati in origine in Oriente, in seguito introdotti
anche nell'area mediterranea.
Ha consistenza media e una
colorazione chiara, tendente al bianco. Trova impiego in ebanisteria per
decorazioni intarsiate e per rifiniture . |
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Guaiaco |
Albero della Guaiana Francese,
importato tuttavia fin dal Cinquecento in Europa, da cui ai ottiene un
legno molto duro e compatto, di colore verde, percorso da striature scure.
Conosciuto anche con il nome di "legno santo" o "legno di vita" per le sue
virtù terapeutiche, fu utilizzato in prevalenza dai Francesi per lavori di
ebanisteria. |
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Kingwood |
Denominazione generica di diversi
legni, ricavati da varie specie, in particolare da alcuni palissandri, la
cui colorazione varia dal rosa al violetto scuro.
Possiedono una struttura
robusta che li rende adatti per lavori di ebanisteria, soprattutto per le
decorazioni a intarsio e per le impiallacciature.
Tale denominazione,
derivata dall'espressione francese "bois du roi", trae origine dal fatto
che furono molto utilizzati al tempo di Luigi XIV. |
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Larice |
Legno duro, di colore
rosso-giallastro, assai impiegato dagli ebanisti francesi soprattutto per
lavori di intarsio. |
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Legno di seta |
La denominazione indica un gruppo di
legni duri e dalla colorazione chiara, per lo più di provenienza
orientale, caratterizzati da una lucentezza serica e denominati anche "satinwood"
o "bois de satin".
Per le qualità cromatiche, fra il giallo oro e il
rosso, venne diffusamente impiegato in Inghilterra alla fine del XVIII
secolo soprattutto per lavori di impiallacciatura insieme ad altri legni
pregiati.
A partire dall'Ottocento il legno di
seta venne impiegato per la fabbricazione di interi pezzi di arredamento. |
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Legno viola |
II termine designa quella gamma di
legni duri, dalla tonalità rossastra o violacea, come il palissandro, il "kingwood"
e le acacie.
Originari delle zone tropicali, furono ampiamente usati dagli
ebanisti di area inglese e francese nel XVIII secolo, sia per la
costruzione di interi mobili sia per pregevoli intarsi. |
Melo
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Legno robusto e resistente, di colore
tendente al bianco o al rosso-bruno; impiegato in prevalenza nella
realizzazione di mobili di tipo comune, è stato utilizzato, soprattutto
nel Settecento in aree non italiane, anche come materiale per lavori di
impiallacciatura,intaglio o intarsio. |
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Mogano |
Legno molto duro e resistente, di
colore rosso bruno, ricavato da alberi originari dell'America Centrale e
delle Indie occidentali.
Gli ebanisti francesi ne fecero grande uso nei
decenni a cavallo tra il Settecento e l'Ottocento per realizzare mobili
pregiati in stile Luigi XVI, Direttorio e Impero, oltre che per i lavori
di impiallacciatura e placcatura; nell'arredo inglese subentrò
progressivamente, nel corso del XVIII secolo, al posto del noce, che fino
ad allora costituiva l'essenza lignea privilegiata. |
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Noce
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Originario dall'Oriente, cresce
ovunque in Europa; predilige i terreni collinari freschi e ricchi.
Legno pregiato di colore
grigio-bruno o marrone, ,caratterizzato da una
struttura compatta percorsa da venature scure e rossastre; quelli alpini,
hanno una colorazione più scura e venatura più bella.
Di media durezza, si taglia benissimo
e prende un ottimo pulimento e lucidatura; se mal stagionato viene
facilmente attaccato dal tarlo.
Non si screpola, ma resiste poco alla
flessione.
Fu ampiamente adoperato durante il
Rinascimento in tutta Europa, in particolare in Italia, per la costruzione
di mobili di lusso e per l'esecuzione di lavori a intarsio o a intaglio.
Particolarmente belle le
impiallacciature ottenute con le parti basse, ("calcio di noce") e in
prossimità delle radici, ("radica"). |
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Olivo |
Legno duro e compatto; ha un colore
giallastro con striature verdognole. Venne utilizzato per le
impiallacciature e per i lavori a intarsio. |
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Olmo |
Legno abbastanza duro ma dalla
struttura piuttosto irregolare che lo rende soggetto a possibili
spaccature e, nonostante la sua resistenza,
all’attacco degli insetti.
Il colore è rossastro percorso da venature
scure.
Fu impiegato in prevalenza
nell’Europa del Nord per la fabbricazione di mobili di uso quotidiano. |
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Ontano |
Ama i terreni
umidi e paludosi.
Rossastro, venato in giallo scuro.
Ha una grana fine e omogenea; resiste
molto all'umidità, quasi come la quercia.
E' facilmente fendibile ed
attaccabile dai tarli.
Utilizzato per mobili comuni e per
strutture interne e manufatti lignei vari.
E' facilmente tingibile.
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Palissandro
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Nome genericamente assegnato a varie
essenze lignee ricavate da piante di origine sudamericana.
Sono accomunate da una struttura
compatta e resistente e da una colorazione variabile dal rosato al bruno
con riflessi violacei.
Fu molto usato in ebanisteria per
lavori di intarsio e impiallacciature di mobili pregiati. |
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Pero |
Legno facilmente lavorabile, di
colore giallo rossastro. Nelle epoche più antiche fu utilizzato per la
costruzione di mobili rustici, ma successivamente trovò maggiore impiego
in ebanisteria per la realizzazione di parti decorative a intaglio o a
intarsio.
Tinto in nero assomiglia all'ebano. |
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Pino |
Legno di consistenza abbastanza
compatta e resistente, percorso da
venature rettilinee; ha un colore chiaro, variabile dal bianco al
giallo al rossastro.
Fu utilizzato fin dall'antichità per la realizzazione
di mobili rustici e, a partire dal! XVII secolo, per mobili destinati a
essere rivestiti da piallacci o a essere dorati.
Risulta relativamente resistente ai tarli. |
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Pioppo |
Cresce ovunque, ma in particolar modo
nelle zone umide a clima mite e lungo i corsi d'acqua,
Legno di struttura leggera, con
grana non omogenea, non
particolarmente resistente, di colore biancastro tendente al giallo o al
cenere.
In ebanisteria trova impiego
soprattutto nella fabbricazione di compensati; i mobilieri tedeschi lo utilizzarono, per impiallacciare e
decorare a intarsio, i mobili di stile Biedermeier.
Fu ed è utilizzato per
la realizzazione di mobili rustici e di uso comune, anche per la sua buona tingibilità,
sebbene sia facilmente aggredibile dai tarli e dai funghi.
Viene impiegato anche per la
fabbricazione di compensati, casse sda imballaggi e pasta da carta.
Si fende e si imbarca facilmente. |
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Platano |
Legno poco resistente ma agevolmente
lavorabile e dalla colorazione giallo-brunastra, a volte tendente al
rosso.
Fu usato soprattutto dagli inglesi. |
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Quercia |
Legno molto compatto e resistente, di
colore giallo scuro con striature dorate, ricavato da diverse specie di
alberi tipici delle zone temperate.
Oltre che in ebanisteria, ha trovato
un largo utilizzo, soprattutto fino al Rinascimento, anche per opere
scultoree o architettoniche. |
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Rovere |
Legno duro, di colore bianco
giallastro.
Fu impiegato soprattutto in epoca
gotica, per la fabbricazione di mobili rustici, spesso decorati a
intaglio.
Gli artigiani inglesi lo utilizzarono
ampiamente fino al 1660 quando gli venne preferito il noce.
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Sabicu |
Voce francese con la quale si indica
un legno ricavato da alcuni alberi originari dell'America Centrale.
Presenta una struttura dura e
compatta e un colore variabile dal giallo al bruno. In ebanisteria è stato
prevalentemente usato per i lavori di intarsio. |
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Salice |
Legno leggero, di consistenza poco
compatta, di una colorazione variabile dal bianco alle varie gradazioni di
rosa.
La sua facile lavorabilità lo rende
particolarmente idoneo, in ebanisteria, alla realizzazione di parti
ornamentali, a intaglio o intarsio.
Fu anche impiegato, con una
verniciatura scura, in sostituzione del costoso e pregiato ebano. |
Sandalo |
Legno duro e compatto, ricavato da
due diverse specie di piante particolarmente diffuse in India.
La prima
fornisce il cosiddetto "sandalo bianco" di colore bianco o giallognolo, la
seconda il "sandalo rosso" di colore rossastro (vedi
Caliatur).
Entrambi
furono impiegati in. ebanisteria, soprattutto nel XVIII secolo, per i
lavori di impiallacciatura e di decorazione intarsiata o intagliata. |
Sicomoro |
Legno durissimo e di eccezionale
resistenza, originario del Medio Oriente, dì colore verdognolo-grigiastro,
ricavato dal "ficus sicomorus".
Già impiegato dagli egizi per la
fabbricazione dei sarcofagi, fu utilizzato, soprattutto dagli ebanisti
inglesi, per la realizzazione di piallacci e nelle decorazioni a intarsio
e a intaglio. |
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Susino |
Chiamato anche prugno, originario del
Medio Oriente, è un legno duro,dalla colorazione biancastra, con venature
rossastre, diffuso anche in Europa e nell'America Settentrionale.
Fu usato in ebanisteria soprattutto
per realizzare lavori di intarsio.
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Tasso |
Legno ricavato dal "taxus baccata"
molto pregiato. Ha una colorazione rosso bruna e notévole durezza e
compattezza. Facile da lavorare viene sovente utilizzato per gli intarsi e
le impiallacciature. |
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Teak |
Tipo di legno fornito dall'albero "Tectona
grandis", proveniente dall'India.
Duro e flessibile, presenta una
colorazione che va dal giallo chiaro al giallo bruno.
Impiegato
soprattutto per le rifiniture di navi e nell'arredamento, fu utilizzato
anche per la realizzazione di mobili coloniali. |
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Tiglio |
Cresce in tutta l'Europa, soprattutto
in pianura; presenta anelli annuali quasi invisibili.
Legno di consistenza tenera, di
struttura compatta e di colore biancastro.
Non resiste alle intemperie, molto
fendibile e soggetto all'attacco dei tarli.
Utilizzato nei lavori di incisione e
nelle opere d'intarsio e di intaglio; trova tuttora applicazione nella
manifattura di fiammiferi matite e strumenti musicali.
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Tuia |
Legno duro, di colore bruno-rossastro
maculato. Viene impiegato in ebanisteria, specialmente nei lavori
d'intarsio per impiallacciature. |
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