Il restauro del mobile

 

home   contatti

 

 

Restauro di un comò in olmo, XIX sec. 

 

Il mobile si presentava in pessimo stato e ricoperto da vari strati misti di lucidature/verniciature miste a sporcizia, che nascondevano completamente le venature dl legno, (foto 1,2 e 3).

Preliminarmente si procedeva a rimuovere le maniglie e le bocchette, ormai irrimediabilmente deteriorate.

Per ripulire il mobile esternamente, è stato utilizzato lo sverniciatore e della lana d'acciaio grossa,  sgrassando successivamente il legno con una soluzione di acqua e ammoniaca al 10% circa; (vedi la pulizia del mobile).

Successivamente, veniva effettuato un trattamento tarlicida, spennellando abbondantemente con antitarlo.

Le singole parti del comò erano scollate tra loro e pertanto si è proceduto al completo disassemblaggio.

Per fare ciò, preliminarmente e stato necessario rimuovere i chiodi conficcati in corrispondenza degli incastri a tenone e mortasa; (vedi dissassembaggio).

I montanti e le traverse dei fianchi, (foto 4) successivamente sono stati reincollati, tenendoli in posizione con degli strettoi, (vedi incollaggio).

Le assi del piano presentavano inoltre delle fessurazioni, dovute al ritiro per disidratazione del legno (foto 5).

Per evitare che successivamente all'incollaggio, si allargassero ulteriormente sono state incassate, nella facciata interna, una serie di doppie code di rondini, (foto 6).

Per fissare il piano si è deciso di utilizzare dei nottolini, che incollati e fissati con una vite nella parte inferiore del piano, lo tengono aderente, per mezzo di linguette sporgenti che vanno ad inserirsi dentro scassi appositamente realizzati nella parte interne delle traverse.

Tale soluzione, è stata adottata perché, rispetto ad altre, quali avvitare direttamente il piano alla carcassa del mobile, presenta il vantaggio di consentire assestamenti orizzontali al piano, minimizzando il rischio di ulteriori fessurazioni, sebbene tale tecnica di fissaggio, a rigore, non risulti in canone per la tipologia di mobile in esame. (Vedi a tal proposito la pagina che tratta dei motivi intrinseci dei danni)

 

foto 4

foto 5

foto 6

 

I cassetti, (foto 7 e 8), hanno richiesto la riparazione delle sponde laterali, fortemente consumate dall'attrito con i registri, nonché l'applicazione di alcuni inserti (foto 9) ed il rifacimento di parti delle modanature (foto 10 e 11).

 

 

 

 

foto 7

foto 8

foto 9

 

 

foto 10

 

 

foto 11

 

foto 12

 

 

Il portale di Restauromobile

 

Sei un restauratore, un falegname, un artigiano del legno oppure un antiquario od un privato  e vuoi proporre i tuoi lavori o vendere mobili od oggetti di antiquariato, oppure vendi articoli, attrezzature e materiali per falegnami e restauratori ?

Registrati sul portale e inserisci i tuoi annunci gratuiti.

Nel portale trovi anche, nella sezione antiquariato & dintorni:

 

punto elenco

itinerari d'antiquariato

punto elenco

mercatini, fiere etc

punto elenco

aste

 

 

 

 

torna alla homepage

 

 
 
 

foto 1

 

foto 2

 

foto 3

 

Il comò è stato poi carteggiato con carta vetrata avente grana 180.

Per uniformare il colore degli inserti con il resto è stato steso sulle parti nuove il mordente noce all'acqua (vedi coloritura del legno) - foto 12.

Infine, sono state stese quattro mani di gommalacca a pennello, ovviamente attendendo la completa essiccatura tra una mano e l'altra.

In particolare, dopo le prime due mani si è proceduto alla struccatura dei fori dei tarli e delle altre piccole imperfezioni (foto 13); asciugato lo stucco, sono state spagliettate con lana d'acciaio fina e spolverate, stendendo poi, altre due mani di gommalacca.

 

foto 13

 

Infine, dopo aver nuovamente passato della lana d'acciaio fina, è stata stesa a pennello della cera d'api e si è proceduto alla lucidatura finale, passando una spazzola con setole morbide e strofinando con una calza di naylon, (foto 14).

Infine, sono state applicate delle nuove maniglie e bocchette in canone.

 

 

foto 14