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Trattamenti tarlicidi e consolidamento del legno degradato

 

Abbiamo già visto che tra le cause principali del degrado del legno vi siano l'aggressione da parte dei tarli e gli attacchi fungini, (motivi intrinseci dei guasti).

Ne consegue, che la prima cosa da fare, per prevenire danni ulteriori, consiste nel trattare il legno con una sostanza biocida adatta.

Esistono parecchi prodotti "tarlicidi" in commercio; da stendere a pennello, da usare con siringa e in confezione "spray".

La prima categoria è da preferirsi laddove si debbano trattare superfici estese, le altre due trovano impiego soprattutto quando i tarli siano pochi o si voglia trattare in profondità elementi di un certo spessore, (4 cm o più).

Sebbene ne siano stati recentemente commercializzati alcuni a base acquosa o ecologici, trattandosi perloppiù di prodotti nocivi, tossici ed estremamente volatili,  si raccomanda di utilizzarli in un luogo sufficientemente arieggiato e indossando mascherine di protezione.

Ovviamente la penetrazione, e quindi l'efficacia dell'antitarlo, soprattutto se steso a pennello, sarà maggiore sui legni ripuliti e riportati allo stato grezzo.

Inoltre, se si dispone di un compressore, si potrà dirigere un getto d'aria nei fori lasciati dai tarli.

Ciò si rivelerà doppiamente utile, sia per l'eliminazione diretta, assieme alla polvere, delle uova, che per la conseguente maggior facilità con cui si potrà impregnare il legno di antitarlo, di riconsolidanti, nonché di colle in genere.

L'efficacia del trattamento può essere incrementata, laddove sia possibile, "imbustando" i pezzi per un adeguato periodo di tempo (1/2 settimane) in dei sacchi di plastica sufficientemente grandi da contenerli, i quali, in breve tempo, diverranno saturi dei gas liberati dall'evaporazione dell 'antitarlo.

Un altro trattamento antitarlo consiste nell'esporre i mobili a dei gas, quali anidride carbonica, idrogeno solforato o bromuro di metile (vietato dal protocollo di Montreal e definitivamente bandito con Decisione della Commissione CE (2008/753) a partire dal 18 marzo 2010) in apposita camera, nella quale è stato precedentemente creato il vuoto mediante pompa aspirante.

Ciò consente di trattare anche mobili finiti e utilizzando come  gas l'anidride carbonica, anche sedie, poltrone, etc già tappezzate.

Purtroppo l'acquisto o a realizzazione di una camera a gas a struttura fissa, non sempre rientra tra le possibilità di un restauratore, sia per ragioni economiche che di spazio.

In tal caso, se si vuole ricorrere a tale trattamento, ci si potrà rivolgere a ditte o ad altri restauratori che lo offrano come servizio a sé stante.

Più accessibili, ma di uso più limitato, risultano le camere a gas portatili.

Più recente è l'introduzione di una nuova metodologia di trattamento che si basa sull'utilizzo delle micro-onde.

(Vedi l'esauriente trattazione sul sito www.artedelmobileantico.com).

Alcune sostanze, già viste trattando della pulizia del mobile, l'ammoniaca e l'olio paglierino, benché non possano a rigore considerarsi come sostanze antitarlo, sortiscono un effetto in tal senso, soprattutto nel periodo di schiusa delle uova.

Riguardo all'efficacia in assoluto dei vari tipi di trattamento, si può dire che nessuno è completamente risolutivo, in quanto se le larve e gli insetti vengono uccisi dall'antitarlo, questo risulta scarsamente efficace nei confronti delle uova.

L'ideale quindi, sarebbe un "mix" di interventi diversi, ripetuti nel tempo, in accordo coi cicli di schiusa delle uova, ad esempio primavera-autunno.

  Il riconsolidamento del legno, potrà farsi con un prodotto specifico, come il Paraloid B72, una resina acrilica, che si presenta in grani trasparenti, solubile in vari solventi, quali  etanolo, acetone ed acetato di butile e il comune diluente nitro.

Le applicazioni, che possono farsi a pennello, con una siringa o con una flebo e devono essere fortemente diluite all'inizio, (10% circa).

Progressivamente, tale diluizione, può essere ridotta.

Come  riconsolidante,  è un prodotto ampiamente sperimentato, infatti trova impiego anche nel restauro di manufatti lignei di notevole valore, quali pale o statue.

Purtroppo, però, il costo elevato  e il notevole tempo occorrente per le ripetute applicazioni ne limitano l'uso a mobili di un certo pregio.

 

 

 

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