Il restauro del mobile

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Cere o encaustici

 

Le cere vengono classificate, secondo la loro provenienza in animali, vegetali e minerali.

Inoltre, in base al loro punto di fusione si dividono in cere dure e tenere; tale proprietà fisica, si riflette sulla minore o maggiore brillantezza e resistenza allo strofinio degli encausti, cioè delle pellicole cerose

 

cere animali

 

La cera delle api mellifere e di altre specie, con colorazione dal giallo al bruno, che le viene conferita dal contatto con i pollini, si ricava facendo fondere i favi all'interno di recipienti con acqua bollente.

La cera greggia, così ottenuta, rifusa nuovamente, filtrata e colata in stampi prende  il nome di "cera vergine".

Può essere decolarata con facilità ed è commercializzata come cera bianca o imbianchita

Ha un punto di fusione medio attorno ai 63° C.

Un prodotto secondario della gommalacca è la sua parte cerosa, di colore bruno e punto di fusione compreso tra 85 e 90° C.

Viene talvolta addizionata alle altre cere, per migliorarne le caratteristiche di brillantezza e resistenza

 

 

Cera api in pani

Cera vergine

cere  vegetali

 

Tra le cere vegetali, quella che trova più ampio impiego per la lucidatura del mobile è la carnauba che si ricava dalle foglie della Copernicia prunifera o Palma della cera, (sottofamiglia delle Coryphoideae, Corypheae tribù, sottotribù Livistoninae)che cresce in Brasile e Stati limitrofi.

Le foglie, raccolte tra ottobre e marzo, essiccate al sole, vengono raschiate e battute per staccare la cera, che fusa in acqua calda viene ammassata in pani, oppure vengono immerse nell'acqua calda per far sciogliere la cera che viene raccolta dopo il raffreddamento.

La cera greggia ha colorazioni che vanno dal verdastro al giallognolo, con struttura quasi cristallina; come la cera d'api può essere decolorata.

Secondo la maggiore o minore untuosità si divide in grassa e magra.

In commercio si presente in pezzi irregolari e duri.

Ha un punto di fusione elevato, che varia da 83 a 86° C, ma tenuta per molto tempo all'aria il punto di fusione si innalza fino a fino a 90-91° C.

Per tale motivo viene addizionata alle altre cere, consentendo di ottenere encaustici di maggior brillantezza e durezza.

Un'altra cera vegetale che trova un certo impiego è quella ricavata da una pianta erbacea, appartenente alla famiglia delle  Euphorbiaceae, di altezza non superiore a 1,30 m. che cresce nei terreni argillosi e umidi dell'America Centrale, denominata candelilla.

La cera, che riveste le sue foglie,  viene ricavata ponendola in grandi caldaie con acqua bollente.

Viene commercializzata, dopo essere stata rifusa, purificata e colata in apposite forme.

Il colore della cera greggia è bruno, tendente al verdognolo, al giallognolo o al rosso bruno, con aspetto traslucido.

E' una cera dura, con punto di fusione variabile dai 67 ai 77° C. per quella bruna agli 80-88°c. per quella grigia.

 

 

 

Cera carnauba

cera carnauba

 

cera candelilla

 

cere minerali

 

Tra le cere minerali, citiamo la cera montana  che si ottiene estraendola  dalle ligniti della Sassonia o Turingia mediante trattamento con benzolo, ottenendo una miscela di sostanze cerose resinose con colore dal nero al bruno scuro, (cera greggia).

Sottoposta ad un processo di purificazione è di colore da bianco a giallastro, di apparenza cristallina e filiforme.

Ha un punto di fusione di 83-84° C. che si innalza di qualche grado con l'invecchiamento.

Come la cera carnauba viene spesso addizionata per ottenere pellicole particolarmente lucide e resistenti.

La ozo-cerite o ceresina, benché costituita da idrocarburi alifatici ad elevato peso molecolare, viene annoverata fra le cere.

Quella greggia (cera fossile o minerale) si ricava da giacimenti situati in Russia e Ungheria e Galizia(Polonia.

Si presenta come una pasta molle, plastica e amorfa, con colore variabile dal giallo bruno al verdognolo, fino al nero.

In commercio vene sono di diversa qualità distinte in base al punto di fusione, più o meno alto,  generalmente compreso tra i 60 e 70°C.

Per ulteriore raffinazione e trattamento con terre sbiancanti si ottiene la ceresina, venduta sotto forma di pani o lastre, con gradazioni dal bianchissimo al giallo e punto di fusione compreso t

            

 

cera montana

 

Ozokerite natural Paraffin wax Soldier Summit Minnind District - Colton - Wasatch County Utah 1963

ozo-cerite

 

 

 
 

 

 

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preparazione della cera 

   

Vi sono ottime cere colorate, già pronte all'uso.

Per chi fosse interessato, proponiamo una ricetta per la preparazione artigianale che si basa su prodotti relativamente facili da reperire in commercio.

 

Ingredienti

  • 80% essenza di trementina;

  • 12% di cera d'api;

  •  8% di cera carnauba o montana.

Le cere, partendo da quella con il punto di fusione più alto, vanno sciolte in un recipiente metallico, sufficientemente capiente, posto a bagnomaria, avendo cura di mescolarle  con continuità con una spatola di legno.

L'aumento di temperatura dovrà essere graduale, in modo da minimizzare la formazione di schiuma, dovuta alla presenza di umidità nelle cera, che potrebbe farla  traboccare.

Quando si presenta fluida, uniforme e senza schiuma, va tolta dal fornelletto elettrico e dopo che si è un poco raffreddata, si aggiunge essenza di trementina o acqua ragia, versandola poco a poco, mentre si continua a mescolare.

La colorazione voluta, si ottiene aggiungendo le cosiddette aniline ai grassi.

Antonio Turco, ("Coloritura, Verniciatura e Laccatura - Hoepli editore), cui si rimanda per un approfondimento di quanto trattato, ne elenca altre.

 

 

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